Orvieto Vascellari Privilegi dall’alba al tramonto, dentro la notte, fra colori e anime inquiete ...
Paolo Conte Gabriele D’Annunzio e ... noi
Intorno al centenario dell’Arte dei Vascellari, uno fra i primi esperimenti italiani di produzione ceramica organizzata.
Storie della tradizione ceramica orvietana, delle sue radici antiche, della grafica arditamente moderna, fra simbolismo e vita quotidiana, geniali intuizioni, gusto per sperimentazioni, rigore, mestiere e tolleranza.
Tale e quale all’anima profonda della città, dove trovare ancora in uso le creazioni originali di Ilario Ciaurro e Angelina Suadoni, che dell’Arte dei Vascellari sono stati forma e sostanza, sapiente innovazione e abile irriverenza, é più di un ipotesi e una fortuna.
E in fondo alla via un miracolo, il Duomo ... questa é di D’Annunzio
Una città dove la sera avrai, chiunque tu sia, il privilegio di attraversare la piazza protetto dalla grande chiesa che il tramonto veste d’oro.
Lasciatevi alle spalle il Duomo, prendete Via Maitani, fatelo d’estate all’ora di cena, incontro all’aria calda.
Dormite in centro, cercate una bella finestra più che una bella camera.
Alzatevi all’alba, troverete la città rosa, quella più sincera, vuota di confusione e ricca di speranze; cercate il primo bar aperto seguendo l’odore di crema e caffè, incontrerete le anime più inquiete, quelle che nella folla del giorno, non avendo niente da vendervi, spariscono: vi sorrideranno.
A me capita ogni volta che a quell’ora torno a casa dal laboratorio: da San Giovenale su verso Piazza della Repubblica, il Corso, la colazione, una sosta al negozio di Via del Duomo, che aprirò molto più tardi, allungando fino al Duomo solo per vederlo uscire dalla notte, e poi, attraverso Via Maitani, a San Francesco, la chiesa che più mi appartiene ... ma questa é un altra storia.
A proposito di storie, se la notte non doveste avere di meglio da fare, venite a trovarmi al laboratorio: intanto é a San Giovenale, vicino alla ripa, nel quartiere medioevale, lì prendono forma le mie ceramiche ... e di notte é meglio, esattamente come per le donne in inverno di Paolo Conte.
E poi potrei raccontarvi la storia di un amore e delle sue conseguenze: la storia del colore identitario della tradizione ceramica orvietana, per me un idea segreta d’acqua fra il verde il blu ... e se fosse la stessa del Pozzo di San Patrizio?
Sono nata e vivo su uno sperone di tufo
incastonato fra le colline vicino al cuore d'Italia
fra Roma e Firenze.
Terra di vasari fin dal tempo degli Etruschi e
- per dirlo con Marquez -
dell'eterno durare di questo andare e venire
che sfida la terra a farsi creazione
Nadia
Ceramicarte
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